Microbiota e Celiachia

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Una delle linee di ricerca innovative attualmente in sviluppo sul microbiota riguarda l’indagine di una sua possibile associazione con la malattia celiaca.

Un ambito ancora poco studiato a oggi, basti pensare che PubMed include ad ora* solo 161 articoli sul tema, ma in cui la ricerca italiana ha un ruolo di primaria importanza: l’Italia è infatti il secondo Paese per numero di pubblicazioni sul tema, seconda solo agli Stati Uniti.

Benché ancora di nicchia, si tratta di una tematica che è già stata accolta in riviste scientifiche ad elevato Impact Factor – come Clinical Microbiology Reviews, Nature Reviews Gastroenterology and Hepatology, o American Journal of Gastroenterology – e in importanti congressi mondiali come il Digestive Disease Week.

Le questioni affrontate negli studi finora condotti possono essere raggruppate nelle seguenti 4 tematiche, di cui si riassume brevemente il punto della situazione a oggi:

1.Microbiota in presenza di malattia celiaca vs microbiota in soggetti sani

Nonostante la malattia celiaca risulti associata in maniera ricorrente a uno stato di disbiosi del microbiota intestinale, la grande eterogeneità degli studi in merito non ha permesso per ora una conclusione consensuale sulla differenza di composizione batterica, soprattutto a livello di specie. Non è stabilito quindi, a oggi, in che direzione modulare il microbiota in un contesto di prevenzione o cura della malattia celiaca.

Esistono tuttavia alcuni dati consistenti attraverso i diversi studi, ovvero:

  • A livello di genere, nella composizione del microbiota di soggetti sani i sono più lattobacilli e bifidobatteri rispetto a quello di soggetti celiaci
  • A livello di specie, diminuisce nel microbiota del celiaco la biodiversità dei microrganismi presenti

2. Microbiota di soggetti celiaci che seguono una dieta priva di glutine (GFD, gluten-free diet) vs microbiota di soggetti celiaci non sottoposti a dietoterapia

Rispetto alla disbiosi associata alla malattia celiaca, diversi studi hanno indagato se una dieta gluten-free potesse o meno rivelarsi associata a una modulazione più favorevole della composizione del microbiota intestinale.

Dati consensuali ottenuti da studi longitudinali ed evidenze ricorrenti in diverse pubblicazioni sembrano indicare che

  • Da un lato, lo stato di disbiosi è nel suo complesso meno caratterizzato dalla presenza di potenziali patogeni
  • Dall’altro, tuttavia, la presenza di lattobacilli e bifidobatteri sembra ulteriormente ridotta – come anche la biodiversità delle specie microbiche appartenenti a questi due generi – rispetto ai soggetti celiaci con dieta non specifica.

3.Meccanismi che possano associare microbiota e malattia celiaca

I tre meccanismi su cui i ricercatori si stanno focalizzando sono:

  • La modulazione della risposta infiammatoria, essendo stato osservato, in corrispondenza di malattia celiaca, un microbiota più ricco in microrganismi associati a effetti proinfiammatori e meno ricco in batteri associati a effetti antinfiammatori.
  • La formazione di peptidi gliadinici tossici, essendo il microbiota del celiaco più ricco in microrganismi con ridotta attività endopeptidasica – quindi meno in grado di detossificare i peptidi gliadinici – e meno ricco di batteri in grado di prevenire la formazione di tossina gliadinica
  • La permeabilità della barriera intestinale, essendo la composizione del microbiota associato a celiachia meno provvisto di microrganismi associati a un mantenimento dell’integrità di barriera e più ricco, invece, di batteri associati a una maggiore permeabilità.

4.Quali probiotici possono esser potenzialmente d’aiuto

L’eterogeneità degli studi non permette, a oggi, di avere un quadro completo e consensuale sulle specifiche specie probiotiche da utilizzare, sui meccanismi sottesi e sui benefici attesi.

I risultati finora raccolti indicano tuttavia la somministrazione di probiotici come possibile strategia per una migliore gestione della malattia celiaca. A oggi, tra i generi maggiormente oggetto di studio troviamo lattobacilli e bifidobatteri, in accordo con le osservazioni viste sopra.

*: ricerca effettuata il 10 marzo 2017; query “Microbiota AND Celiac Disease” su www.gopubmed.com

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Riferimenti bibliografici:

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– Galipeau H.J, Verdu E.F. Gut microbes and adverse food reactions: Focus on gluten related disorders. Gut Microbes 5(5), 594-605 (2014).

– Galipeau H.J. et al. Intestinal microbiota modulates gluten-induced immunopathology in humanized mice. Am J Pathol. 185(11), 2969-2982 (2015).

– Marasco G. et al. Gut Microbiota and Celiac Disease. Dig Dis Sci. 61(6):1461-1472 (2016)

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– Lorenzo Pisarello M.J.et al. Decrease in lactobacilli in the intestinal microbiota of celiac children with a gluten-free diet, and selection of potentially probiotic strains. Can. J. Microbiol. 61, 32-37 (2015).

– Klemenak M. et al. Administration of Bifidobacterium breve Decreases the Production of TNF-α in Children with Celiac Disease. Dig Dis Sci. 60, 3386–3392 (2015).

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