Un nuovo studio suggerisce che l’assunzione continuativa del ceppo probiotico Lacticaseibacillus paracasei Shirota (LcS) abbia degli effetti positivi sulla gestione della costipazione e di altri sintomi non motori nei pazienti affetti dal morbo di Parkinson.
Lo studio è stato condotto dalla Shanghai Jiao Tong University School of Medicine in Cina, con lo scopo di indagare eventuali benefici dati dell’assunzione dei probiotici sui sintomi non motori del Parkinson quali disturbi neuropsichiatrici, del sonno e costipazione. Allo stato attuale, infatti, le terapie per trattare i suddetti disturbi sono limitate e la dopamine replacement therapy, largamente utilizzata per le sintomatologie motorie, risulta in alcuni casi dannosa per quelle non motorie.
Lo svolgimento del trial ha previsto il reclutamento di 128 pazienti affetti dal morbo di Parkinson divisi in due gruppi in maniera randomica: 65 persone hanno ricevuto per 12 settimane 100 ml di latte scremato fermentato con il probiotico Lacticaseibacillus paracasei Shirota (concentrazione 1x) e 63 hanno ricevuto una bevanda di controllo senza LcS.
Come criteri di analisi sono state utilizzate la Non-Motor Symptom Scale (NMSS), la Hamilton Depression Scale (HAMD-17), la Hamilton Anxiety scale (HAMA) e il 39-item Parkinson’s Disease Questionnaire (PDQ-39) per misurare i sintomi non motori, l’ansia, la depressione e il livello di qualità della vita del paziente. La gravità della costipazione è stata misurata utilizzando il punteggio di Wexner e la qualità della vita in relazione alla costipazione è stata quantificata con il questionario Patient Assessment of Constipation Quality of Life (PACQoL). Campioni ematici e fecali sono stati prelevati durante il periodo di baseline del trial clinico e al termine delle 12 settimane di intervento per studiare eventuali cambiamenti nel microbiota dei pazienti.
Dopo il periodo di intervento è stato possibile misurare, secondo i criteri sopra elencati, un significativo miglioramento delle sintomatologie non motorie legate alla costipazione, alla qualità della vita e al benessere neuropsichiatrico; non è stata registrata, invece, una crescita nella diversità o stabilità del microbiota a seguito del trattamento con LcS ma soltanto un incremento del ceppo Lacticaseibacillus. Lo studio riporta anche una diminuzione della L-tirosina nelle feci del gruppo trattato con il probiotico. Una delle supposizioni avanzata dagli autori è che l’assunzione di L. casei Shirota potrebbe migliorare la digestione e l’assorbimento di questo aminoacido nei pazienti affetti da morbo di Parkinson, ma saranno necessari ulteriori studi per verificare questo aspetto.
BIBLIOGRAFIA:
Yang, Xiaodong, et al. “Effect of Lacticaseibacillus paracasei strain Shirota supplementation on clinical responses and gut microbiome in Parkinson’s disease.” Food & Function 14.15 (2023): 6828-6839.