Nuove prospettive per L. paracasei Shirota (LcS) nei disturbi del sonno

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Uno studio in doppio cieco controllato con placebo ha dimostrato come l’assunzione di LcS possa avere un impatto positivo sulla qualità del sonno durante periodi di stress.

Il sonno è un processo fisiologico comples­so, il cui equilibrio può essere influenzato (e talvolta alterato) da numerosi fattori endogeni di tipo metabolico, immunitario, endocrino, neurologico e psicologico, ed esogeni come la dieta, l’attività fisica, lo stile di vita.

Gli studi in questo settore sono innumerevoli; molti di essi vedono come protagonista il microbiota intestinale, che può regolare il sonno notturno attraverso una serie di meccanismi raffinati e complessi che coinvolgono il ben noto “asse intestino-cervello”.

È proprio in questo contesto che si inserisce lo studio condotto dal Dottor Takada dello Yakult Central Institute (Tokyo, Giappone), in collaborazione con la Tokushima University (Tokushima, Giappone).

Più nel dettaglio, 94 studenti del quarto anno di medicina, sottoposti a un periodo di stress particolarmente intenso dovuto ad un esame universitario di sbarramento – che avrebbe consentito loro il passaggio all’anno successivo, sono stati arruolati in questo studio in doppio cieco, controllato con placebo.

Il primo gruppo, composto da 48 studenti, ha consumato una bevanda di latte fermentato con LcS (1×1011 CFU/ 100 ml), il secondo, composto da 46 studenti, una bevanda di controllo (senza LcS), per un periodo totale di 11 settimane (8 settimane prima e 3 settimane dopo l’esame universitario).

La qualità del sonno è stata misurata attraverso il questionario Oguri-Shirakawa-Azumi (OSA) – che valuta i seguenti parametri: sonnolenza al risveglio, inizio e mantenimento del sonno, capacità di sognare, recupero dalla fatica e durata del sonno – e il monitoraggio dell’encefalogramma (EEG) durante la notte.

L’analisi dei questionari OSA ha evidenziato:

  • un aumento dello stress e una diminuzione della qualità del sonno 2 settimane prima dell’esame rispetto alla baseline, in entrambi i gruppi (p<0,01);
  • un aumento significativo della lunghezza del sonno nel gruppo che aveva consumato quotidianamente LcS, rispetto al placebo (p<0,01).

L’analisi degli EEG, rilavati poco prima dell’esame, ha evidenziato:

  • una maggiore latenza dell’inizio del sonno (tempo necessario per effettuare la transizione dalla vigilanza al sonno vero e proprio) nel gruppo placebo, ma non nel gruppo LcS (p<0,05).

Ma non è tutto. Il consumo di LcS ha impattato in modo significativo anche sullo stadio 3 (N3) del sonno (p<0.01), ovvero la fase di riposo profondo, che garantisce una sensazione di ristoro al risveglio.

In particolare, all’aumentare dei livelli di stress, si è osservato una diminuzione del sonno N3 nel gruppo placebo, ma non nel gruppo che aveva consumato LcS.

Si tratta di risultati interessanti che si aggiungono all’intricato “puzzle” della ricerca sul ruolo del microbiota e dei probiotici nell’asse intestino-cervello.

Ulteriori studi sono necessari per comprendere ancora più nel dettaglio il ruolo di LcS nei disturbi del sonno.

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Bibliografia:

  1. Takada M, Nishida K, Gondo Y, et al. Beneficial effects of Lactobacillus casei strain Shirota on academic stress-induced sleep disturbance in healthy adults: a double-blind, randomised, placebo-controlled trial. Benef Microbes 2017;8:153-62.
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Nel 1930, all'Università di Kyoto in Giappone il Dott. Minoru Shirota – microbiologo e ricercatore della facoltà di Medicina e fondatore di YAKULT – selezionò e coltivò un particolare fermento lattico, tanto forte da resistere ai succhi gastrici e giungere vivo nell'intestino, favorendo così l'equilibrio della flora intestinale.
Questo fermento fu chiamato L. casei Shirota (LcS), in suo onore.

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