Qual è l’alimentazione dei nostri anziani?
La loro alimentazione quotidiana è in grado di apportare tutti i macro e micronutrienti di cui necessitano?
Ci sono delle criticità legate alla loro alimentazione?
Questi sono i temi che vengono approfonditi nel Manifesto delle Criticità in Nutrizione Clinica e Preventiva, il documento che ADI (Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica) ha stilato in occasione di EXPO2015 e presentato durante il III Forum Salute di Senior Italia Federanziani, svoltosi a Rimini dal 20 al 22 Novembre 2015.
Il Manifesto mette in luce 10 criticità che interessano tutta la popolazione: bambini, adulti, anziani. Sovrappeso e obesità, diabete mellito di tipo II, malnutrizione calorico-proteica, sarcopenia, disturbi del comportamento alimentare, scarse condizioni socio-economiche, stati carenziali, nutrizione domiciliare, tossinfezioni alimentari.
Di queste 10 criticità presenti nel documento, 5 interessano anche la popolazione degli over 65.
Sono 1,8 milioni gli anziani obesi in Italia, 1,9 milioni gli ultra sessantenni a rischio malnutrizione, 1,8 milioni quelli affetti da sarcopenia, 19.500 sono i pazienti che ricorrono alla nutrizione artificiale domiciliare e 9,4 milioni quelli con carenza di vitamina D.
Questi dati mettono in luce che l’alimentazione dell’anziano è mediamente carente, non adatta a soddisfare le loro necessità.
“Molto spesso l’alimentazione dell’anziano –afferma la Dott.ssa Maria Teresa Valitutti, dietista specializzata in Alimentazione e Nutrizione Umana, intervenuta al III Forum della Salute di Senior Italia Federanziani- tende ad essere monotona e ripetitiva. Ciò che è importante è invece ruotare gli alimenti che portiamo a tavola. Il modello della Dieta Mediterranea deve essere considerato un ottimo esempio da seguire”.
Quali strategie si possono mettere in atto per prevenire e ridurre l’insorgere di queste patologie legate all’alimentazione?
Un utile aiuto, da non sottovalutare, viene dall’attività fisica e dal movimento.
“La promozione di uno stile di vita sano e una corretta attività fisica nell’anziano può contribuire a ridurre l’insorgere di patologie legate all’alimentazione – dichiara Antonio Caretto, presidente ADI – Non serve svolgere un’attività intensa, ciò che conta è svolgere un esercizio fisico adeguato alle proprie condizioni, in maniera costante e regolare”.