“Era già noto che l’eccessivo consumo di grassi, anche per un breve periodo, può portare a sviluppare diabete di tipo II. I dati emersi da questo studio sono estremamente interessanti poiché mostrano che probiotici specifici possono evitare l’insorgere di insulino-resistenza”.
Con queste parole il Dr Carl Hulston, docente di Nutrizione presso la Loughborough University, nel Regno Unito, ha commentato i risultati dello studio condotto dal suo gruppo di ricerca su soggetti sani seguiti per 4 settimane.
I volontari hanno seguito nelle prime 3 settimane la dieta usuale, mentre nella quarta hanno adottato una dieta ipercalorica (+50% Kcal) ad alto contenuto di grassi (65% Kcal).
Metà di loro hanno assunto per tutte le 4 settimane una bevanda a base di latte fermentato con Lactobacillus casei Shirota (LcS) per 2 volte al giorno, mentre gli altri non hanno ricevuto probiotici.
Dopo 7 giorni di dieta ipercalorica ricca in grassi, la sensibilità insulinica si è mantenuta costante nel gruppo che ha ricevuto la bevanda con LcS, mentre è diminuita del 27% nel gruppo di controllo.
La supplementazione con questo ceppo specifico ha quindi preservato il controllo glicemico e mantenuto costante l’azione insulinica, dati che suggeriscono un possibile effetto preventivo per il diabete di tipo II indotto dalla dieta
Un razionale per questi risultati ci è stato offerto dal Dr Mauro Serafini, responsabile del laboratorio “Alimenti funzionali e prevenzione stress metabolico” presso il Consiglio per la ricerca in agricoltura e nutrizione di Roma (CRA-NUT).
Secondo il Dr Serafini, infatti, “l’assunzione di probiotici specifici può avere effetti protettivi dallo stress infiammatorio indotto da cibo, condizione che, se protratta, aumenta il rischio di sviluppare patologie cardiovascolari”
Lo stress infiammatorio indotto da un pasto ricco di zuccheri e grassi correla infatti con un aumento dei markers di rischio cardiometabolico. Se protratto con continuità, genera inoltre cronicità infiammatoria con conseguente danno endoteliale, importante nella patogenesi di aterosclerosi, obesità e, appunto, diabete.
Il Dr Serafini stesso ha valutato il ruolo di Lactobacillus casei Shirota in un modello in vitro di cellule intestinali umane trattato con induttori di stress ossidativo.
I risultati sono stati presentati all’8° Simposio Internazionale Yakult svoltosi a Berlino nell’aprile 2015: le cellule trattate con LcS hanno mostrato, rispetto a quelle non trattate con probiotici, un marcato aumento dell’espressione di fattori di risposta.
Questi dati suggeriscono, per il ceppo specifico LcS, un possibile ruolo di induttore di difese endogene antiossidanti.